Il potere del disegno nella crescita del bambino
Negli ultimi decenni, le neuroscienze e la psicologia dello sviluppo hanno portato alla luce una verità affascinante: il disegno non è solo un passatempo creativo per i bambini, ma una forma di linguaggio che coinvolge mente, corpo ed emozioni. Proprio come il camminare o il parlare, il disegno infantile è un’attività spontanea e naturale che accompagna il processo di crescita e maturazione.
Disegnare non significa solo tracciare segni su un foglio. È un atto complesso che richiede coordinazione motoria, attenzione visiva, capacità logiche e, soprattutto, una connessione profonda con il proprio mondo interiore. Ogni tratto, forma o colore scelto dal bambino racconta qualcosa di lui, delle sue esperienze e del suo modo di percepire la realtà.
Intelligenze multiple e funzioni del cervello
Gli studi di Howard Gardner sull’intelligenza multipla hanno ampliato la nostra visione delle capacità cognitive umane, mostrando che esistono diversi tipi di intelligenza: linguistica, logico-matematica, musicale, corporea, spaziale, interpersonale, intrapersonale, e naturalistica. Il disegno coinvolge principalmente l’intelligenza visivo-spaziale e corporea, ma si intreccia spesso anche con l’intelligenza emotiva e introspettiva.
Dal punto di vista neurofisiologico, l’attività grafica stimola prevalentemente l’emisfero destro del cervello, sede del pensiero intuitivo, dell’orientamento spaziale e della memoria visiva. Disegnare, quindi, significa attivare e sviluppare aree cerebrali fondamentali per la creatività, l’immaginazione e la regolazione emotiva.
Disegnare per comprendere, esprimere e crescere
Il disegno infantile permette al bambino di dare forma visibile a ciò che vive dentro di sé. È un ponte tra il mondo interno e quello esterno, tra ciò che sente e ciò che può comunicare. Molto più del semplice “guardare”, disegnare comporta un coinvolgimento attivo: mentre muove la mano sul foglio, il bambino organizza pensieri, elabora emozioni e sviluppa strategie per rappresentare la realtà.
Proprio per questo, il disegno può avere anche una funzione terapeutica: consente al bambino di esternare paure, desideri, insicurezze o esperienze difficili in modo simbolico e sicuro. Trasferendo i contenuti interiori su un foglio, egli può prendere distanza da ciò che lo preoccupa e cominciare a elaborarlo.
Fantasia e immaginazione: più parole, meno immagini pronte
Un famoso studio condotto da Meringoff (1981) ha dimostrato che i bambini che ascoltano una storia solo con le parole – ad esempio tramite la radio – producono disegni molto più ricchi e fantasiosi rispetto a chi la guarda in TV o la legge con immagini già pronte. Perché? Le parole stimolano la creazione di immagini mentali originali, mentre i contenuti visivi precostituiti tendono a “chiudere” l’immaginazione.
In un mondo dove i bambini sono spesso spettatori passivi davanti agli schermi, abituati a consumare immagini già confezionate, il disegno rappresenta un’occasione per allenare il pensiero creativo e sviluppare un piacere più profondo e personale, frutto di un’elaborazione propria e di uno sforzo espressivo.
L’importanza del tempo e del silenzio
Per esprimersi attraverso il disegno, i bambini hanno bisogno di calma, tempo e concentrazione. Il clima ideale è quello in cui possono progettare, sperimentare, correggere, osservare e concludere un lavoro con lentezza. La presenza costante di televisori accesi o dispositivi elettronici può compromettere questo processo, generando distrazione e frammentazione dell’attenzione.
Quando invece un bambino è immerso in un’attività grafica, mente e corpo lavorano in sintonia. Le idee si trasformano in gesti, le emozioni si traducono in colori e forme. Questo processo di integrazione mente-corpo è alla base dello sviluppo emotivo, cognitivo e relazionale.
Un prezioso strumento anche per gli adulti
Osservare con attenzione i disegni dei bambini può offrire indicazioni importanti sul loro vissuto, il loro stato d’animo, le loro paure e i loro desideri. Non si tratta di “interpretare” in modo rigido, ma di accogliere un linguaggio espressivo e, attraverso domande aperte e un ascolto empatico, favorire il dialogo e la comprensione.
Disegnare aiuta i bambini a pensare, a elaborare, a comunicare. E nel farlo, li aiuta a diventare persone più consapevoli, connesse a se stesse e al mondo che li circonda.
Conclusioni: il disegno infantile come alleato dello sviluppo
Il disegno infantile non è un’attività banale, ma un atto di conoscenza, creatività e relazione. Favorirlo – a casa, a scuola, in contesti educativi e terapeutici – significa dare valore al processo di crescita in tutte le sue dimensioni: cognitiva, emotiva e affettiva.
Come psicoterapeuta, incoraggio genitori ed educatori a osservare con curiosità i disegni dei bambini e a valorizzare il momento creativo come spazio di libertà e di scoperta.
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