I disturbi d’ansia sono tra le patologie psichiatriche più comuni e invalidanti. Si stima che circa il 10% della popolazione italiana soffra di qualche forma di ansia patologica, che può manifestarsi in diversi modi e interferire con la qualità della vita.
Ma cosa sono esattamente i disturbi d’ansia, quali sono i sintomi più frequenti e come si possono curare? Vediamolo insieme in questo articolo.
Cos’è l’ansia e quando diventa un disturbo
L’ansia è una reazione emotiva normale e adattiva, che ci aiuta a fronteggiare le situazioni di pericolo o di stress. Si tratta di un sentimento di apprensione, paura o preoccupazione, che ci mette in allerta e ci prepara ad affrontare le difficoltà della vita.
Tuttavia, quando l’ansia diventa eccessiva, persistente, ingiustificata o sproporzionata rispetto alla situazione, può trasformarsi in un disturbo.
I disturbi d’ansia sono caratterizzati da una ansia cronica, che non si limita a episodi isolati, ma si ripresenta con frequenza e intensità, interferendo con le attività quotidiane, le relazioni sociali, il lavoro, lo studio, il sonno e il benessere generale dell’individuo.
Quali sono i tipi di disturbi d’ansia
Esistono diversi tipi di disturbi d’ansia e tra i più comuni, possiamo citare:
- il disturbo d’ansia generalizzata (DAG), che si manifesta con una ansia costante e diffusa;
- il disturbo di panico, che si caratterizza per attacchi improvvisi e ricorrenti di ansia acuta;
- il disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), che si caratterizza per la presenza di pensieri intrusivi, ripetitivi e angoscianti;
- il disturbo da stress post-traumatico (DPTS), che si manifesta dopo aver vissuto o assistito a un evento traumatico;
- i disturbi fobici, che si manifestano con una paura intensa e irrazionale.
Quali sono le cause dei disturbi d’ansia
I disturbi d’ansia hanno origini complesse e non esiste una singola causa certa, bensì diversi fattori che si combinano e possono predisporre alcune persone a sviluppare questi problemi.
Tra i fattori più importanti possiamo menzionare la genetica, che rende certe persone più vulnerabili e sensibili allo stress, e la biologia, dato che alcune condizioni mediche o uno squilibrio di sostanze chimiche nel cervello possono causare sintomi ansiosi.
Poi ci sono elementi psicologici, come pensieri e convinzioni negative ed errate, oppure difficoltà a gestire le emozioni, che portano a sentirsi inadeguati o impotenti.
Infine, esperienze stressanti o traumatiche nella vita di una persona o stili educativi rigidi, possono anch’essi scatenare o aggravare l’ansia.
Quindi, in sintesi, una combinazione di fattori genetici, biologici, psicologici e ambientali può favorire questi disturbi, che hanno origini complesse e mai riconducibili a una sola causa.
Quali sono i sintomi dei disturbi d’ansia
I sintomi dei disturbi d’ansia possono essere di tre tipi: fisici, cognitivi ed emotivi. Vediamoli nel dettaglio.
Sintomi fisici
I sintomi fisici dell’ansia sono quelli che riguardano il corpo e le sue funzioni. Si tratta di reazioni fisiologiche che si attivano quando il sistema nervoso simpatico entra in azione, preparando l’organismo alla risposta di attacco o fuga. Tra i sintomi fisici più comuni, possiamo citare:
- palpitazioni, tachicardia, aritmia, dolore al petto;
- sudorazione, brividi, vampate di calore;
- tremori, spasmi muscolari, rigidità, debolezza;
- dispnea, iperventilazione, sensazione di soffocamento, bocca secca;
- nausea, vomito, diarrea, crampi, mal di stomaco;
- vertigini, capogiri, svenimenti, mal di testa;
- parestesie, formicolii, intorpidimenti, sensazione di irrealtà;
- insonnia, stanchezza, difficoltà di rilassamento.
Sintomi cognitivi
I sintomi cognitivi si riferiscono a come l’ansia influenza il nostro modo di pensare e di percepire la realtà. Quando siamo molto ansiosi, il nostro cervello può faticare a ragionare in modo chiaro, a concentrarsi, a memorizzare le informazioni e a valutare correttamente ciò che accade intorno a noi.
Tra i sintomi cognitivi più frequenti ci sono pensieri eccessivamente negativi o catastrofici, preoccupazioni continue ed eccessive, difficoltà a mantenere l’attenzione e la concentrazione, sensazione di confusione e disorientamento.
Alcune persone riportano anche una perdita di senso critico e di logica, con pensieri irrazionali o ossessivi, oppure sintomi più gravi come allucinazioni e deliri che distorcono la percezione della realtà.
Insomma, quando siamo troppo ansiosi il nostro cervello può giocare brutti scherzi, alterando la nostra capacità di pensare in modo lucido e razionale.
Sintomi emotivi
I sintomi emotivi dell’ansia sono stati affettivi che si modificano quando l’ansia provoca una sofferenza psicologica, una diminuzione dell’autostima o una compromissione del benessere. Tra i sintomi emotivi più comuni, possiamo citare:
- paura e angoscia;
- apprensione e nervosismo;
- tristezza e depressione;
- rabbia e aggressività;
- colpa, senso di inferiorità, insicurezza;
- solitudine, senso di estraneità.
Come prevenire i disturbi d’ansia
I disturbi d’ansia non sempre si possono prevedere o evitare, ma ci sono alcuni accorgimenti che possiamo adottare per ridurre il rischio di svilupparli o peggiorarli.
Innanzitutto, è importante avere un buono stile di vita, mantenendosi in salute con una dieta bilanciata, attività fisica, sonno regolare ed evitando sostanze dannose come alcol e droghe.
Poi, imparare a gestire lo stress in modo efficace, riconoscendo le fonti di pressione, affrontandole in maniera realistica, ritagliandosi momenti di relax, e facendo attività rilassanti.
È anche molto utile costruire buone relazioni, coltivando legami sinceri con familiari, amici e colleghi, che possano offrire supporto nei momenti difficili.
Lavorare sulla propria autostima, d’altra parte, senza dipendere dal giudizio altrui, può rafforzare la sicurezza in se stessi.
Infine, sviluppare la resilienza, ovvero la capacità di reagire alle avversità traendone anche opportunità di crescita, fa sì che le difficoltà non ci abbattano ma ci rafforzino.
Perché affidarsi allo studio della psicologa Maria Vittoria Montano
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