Il presente articolo ha lo scopo di fornire alcune chiarificazioni circa l’utilizzo del materiale onirico in psicoterapia. Va innanzitutto premesso che per chiarire la nozione di sogno si farà riferimento alla psicologia junghiana e ai suoi insegnamenti.

Sul sogno

Da un punto di vista descrittivo, il sogno è una successione di immagini che si presentano durante il sonno. È un’espressione naturale dell’energia vitale che si mostra alla coscienza durante il sonno e spesso viene ricordato in prossimità del risveglio. Il sogno ci restituisce immagini piene di energia. Tali immagini sintetizzano le esperienze passate con quelle presenti, le personali con quelle collettive.

A volte quello che vediamo possiede una sua coerenza interna e sembra far riferimento ad accadimenti o oggetti ripresi dalla vita diurna. Altre volte, invece, ci sembra di sognare avvenimenti “insoliti”, inverosimili, che contraddicono i nostri pensieri e atteggiamenti diurni e sembrano aprire una fessura su un “mondo altro”, ignoto.

Nelle varie epoche storiche si è spesso riflettuto sull’esperienza onirica cercando di sciogliere il problema del suo significato. L’uomo ha mostrando un atteggiamento ambivalente nei confronti del sogno: da un lato ne è sempre stato attratto, in quanto fenomeno misterioso, dall’altro ne ha minimizzato il valore, rendendolo banale per poi dimenticarlo velocemente.

Il contributo della psicoanalisi

Con l’avvento della psicoanalisi c’è stata una valorizzazione dei sogni ed un accrescimento della loro importanza in termini terapeutici. La psicoanalisi ci mostra due dottrine del sogno, tra loro molto diverse ma compatibili. Quella sviluppata da Freud vede il sogno come soddisfacimento mascherato di desideri rimossi. Questa tesi è la diretta conseguenza della teoria secondo cui nell’inconscio vengono depositati gli elementi psichici incompatibili con la coscienza, in particolare quelli inerenti alla sessualità infantile rimossa.

L’orientamento junghiano

La dottrina junghiana propone una diversa teoria dei sogni. Essa si fonda sul concetto di compensazione. I contenuti onirici svolgono la funzione di compensare, ossia di riequilibrare, un atteggiamento cosciente che si è sviluppato in maniera troppo unilaterale. L’interpretazione junghiana dei fenomeni onirici parte dal presupposto che i sogni abbiano uno scopo e vogliano ottenere un effetto. Tale effetto, espresso in termini molto generali, dovrebbe essere quello di accordare l’atteggiamento inconscio con quello conscio in un ottica di accrescimento ed espansione della nostra personalità. I sogni favoriscono l’apprendimento e concorrono al compimento dello sviluppo individuale.

Gli archetipi e l’inconscio collettivo

La concezione junghiana si è allontanata molto dall’idea freudiana secondo cui la vita psichica sia riconducibile alla sessualità. Jung non riteneva l’inconscio soltanto un grande deposito dei desideri rimossi. L’inconscio junghiano si estende ben oltre i territori del rimosso. Riprendendo temi già presenti nella letteratura dell’età romantica e della filosofia, Jung, oltre all’inconscio personale, postula l’esistenza di un inconscio collettivo.

L’inconscio collettivo accomuna l’intera umanità ed è governato dagli archetipi, intesi come patrimonio ereditario di possibilità. La loro funzione è quella di organizzare l’immaginario collettivo. Gli archetipi hanno a che fare con l’universalmente umano. Alludono tutti a relazioni fondamentali e a situazioni critiche dell’esistenza. Per tale ragione ritroviamo i motivi archetipici sia nei sogni individuali che in tutte quelle esperienze immaginali che da sempre appartengono agli uomini, come le figure e i motivi favolistici ricorrenti nelle culture di tutti i popoli.

Per concludere

Assumendo la prospettiva junghiana, l’interpretazione dei sogni in terapia diventa una via percorribile attraverso cui la persona può ritrovare le proprie profonde radici inconsce, ridando un senso più ampio alla propria esistenza. Le immagini simboliche che popolano i nostri sogni ci permettono di gettare un ponte tra conscio e inconscio, attivando i nostri sentimenti e la nostra azione.

Il lavoro con il materiale onirico in terapia rappresenta un importante veicolo di sostegno alla sviluppo psicologico della persona. Riequilibrando, rafforzando e aggregando i punti di vista coscienti del sognatore, il sogno permette un ampliamento della consapevolezza offrendo, così, contributi e correzioni per la soluzione dei problemi.

Intraprendere un percorso terapeutico ad orientamento junghiano può rivelarsi un viaggio di scoperta dalla connotazione affascinante oltre che curativa. I sogni, se maneggiati con attenzione e competenza dal terapeuta, si rivelano un valido strumento per conoscere meglio se stessi.

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