Mantenere l’attenzione su ciò che stiamo facendo è diventato sempre più difficile.

Le notifiche del telefono, le mail che si accumulano, i rumori dell’ufficio o di casa: viviamo circondati da stimoli che frammentano continuamente la nostra capacità di focalizzarci.

Ricerche recenti rivelano che i lavoratori riescono a rimanere concentrati per soli tre minuti in media, e servono circa 23 minuti per ritornare a concentrarsi una volta persa l’attenzione. Questo dato ci restituisce la fotografia di un fenomeno diffuso, che influenza tanto la produttività quanto la qualità della nostra vita quotidiana.

Il tema della focalizzazione riguarda tutti, dagli studenti ai professionisti, da chi deve prendere decisioni importanti a chi semplicemente desidera leggere un libro senza distrazioni.

Eppure migliorare la concentrazione richiede impegno e costanza, proprio come allenare un muscolo. L’aspetto positivo è che esistono strategie concrete, validate dalla ricerca scientifica, per rafforzare questa abilità e recuperare il controllo della nostra attenzione.

Il cervello e i meccanismi dell’attenzione

Quando parliamo di concentrazione, facciamo riferimento alla capacità del cervello di mantenere il focus su un’attività specifica, filtrando gli stimoli irrilevanti.

Le neuroscienze hanno chiarito molti processi che regolano apprendimento e memorizzazione, al punto da creare una nuova branca della didattica chiamata neuroeducazione, che cerca di potenziare i processi cognitivi coinvolti nell’apprendimento al fine di migliorare attenzione, memorizzazione e personalizzazione.

Gli studi neuroscientifici testimoniano come pratiche che uniscono movimento e meditazione agiscano con modificazioni sul DNA e sulla neuroplasticità. Ciò significa che il nostro cervello può cambiare strutturalmente in risposta a determinati stimoli e pratiche, con benefici concreti sulla capacità di concentrarsi. La neuroplasticità, infatti, permette di creare nuove connessioni neurali e rafforzare quelle esistenti attraverso l’esercizio e la ripetizione.

La corteccia prefrontale, in particolare, svolge un ruolo centrale nel controllo dell’attenzione e delle funzioni esecutive. Il controllo cognitivo viene definito come l’insieme dei meccanismi indispensabili per adattare l’elaborazione delle informazioni in modo flessibile in base al compito. Quando questa area funziona al meglio, siamo in grado di ignorare le distrazioni, pianificare le nostre azioni e portare a termine i compiti in modo efficace.

L’ambiente fa la differenza

La qualità dello spazio in cui lavoriamo o studiamo influisce profondamente sulla nostra capacità di mantenere l’attenzione. Eliminare le distrazioni visive e sonore è il primo passo per creare un contesto favorevole alla focalizzazione. Spegnere le notifiche del telefono, chiudere le schede del browser che usiamo poco, trovare un angolo tranquillo: sono azioni semplici che producono risultati immediati.

Anche la luce naturale e la temperatura dell’ambiente hanno un peso significativo. Una stanza troppo calda o troppo fredda, una illuminazione inadeguata, possono ridurre le nostre prestazioni cognitive senza che ce ne accorgiamo.

Trascorrere tempo immersi nella natura può migliorare il benessere mentale, e studi hanno mostrato che è sufficiente guardare alcune immagini della natura per trarre beneficio a livello mentale. Questo suggerisce che introdurre elementi naturali nel proprio spazio di lavoro – una pianta, una fotografia di un paesaggio può avere un effetto positivo sulla concentrazione.

Tecniche pratiche per allenare la mente

Una delle strategie più efficaci per migliorare la concentrazione è la tecnica del pomodoro. Questa tecnica consiste nel lavorare o studiare per periodi di tempo brevi, solitamente di 25 minuti, seguiti da una pausa di 5 minuti, e dopo quattro cicli si può fare una pausa più lunga. Il metodo funziona in quanto il cervello è incentivato a rimanere focalizzato per un periodo di tempo limitato, sapendo che arriverà una pausa. Ciò riduce la sensazione di fatica mentale e mantiene alta la motivazione.

La meditazione è un altro strumento potente: essa infatti promuove uno stato di attenzione piena o mindfulness che aiuta a sviluppare la capacità di focalizzarci nel qui e ora, riducendo la tendenza della mente a divagare tra pensieri e preoccupazioni.

Anche solo dieci minuti al giorno di pratica meditativa possono produrre benefici tangibili sulla capacità di concentrarsi. Gli esercizi di respirazione profonda, in particolare, aumentano l’ossigenazione del cervello migliorando la funzionalità cerebrale e riducendo lo stress, fattore che compromette pesantemente l’attenzione.

Il ruolo del sonno nella focalizzazione

Dormire bene è fondamentale per mantenere elevate le nostre capacità cognitive. Un buon sonno aumenta l’attenzione, favorisce la concentrazione, aumenta il controllo emotivo, favorisce la creatività, riduce ansia e stress ed è indispensabile per la memoria e per il suo consolidamento. Durante il sonno, il cervello rielabora le informazioni acquisite durante la giornata e le riorganizza, integrandole con quelle preesistenti.

La durata ideale del sonno notturno pare essere di 6-8 ore, in quanto superare tale durata o al contrario dormire meno avrebbe effetti negativi, contribuendo a un declino fisico e cognitivo. La qualità del riposo è altrettanto importante della quantità: un sonno frammentato, disturbato da risvegli frequenti, non permette al cervello di completare i cicli necessari al consolidamento della memoria e al recupero delle energie mentali.

Durante il sonno profondo le onde delta dirigono il processo e queste giocano un ruolo fondamentale nella formazione della memoria a lungo termine. Ciò spiega perché dopo una notte di riposo di qualità siamo più lucidi, reattivi e capaci di mantenere l’attenzione per periodi prolungati. Al contrario, la privazione di sonno compromette gravemente le nostre prestazioni cognitive, rendendo difficile concentrarsi anche su compiti semplici.

L’alimentazione e l’esercizio fisico

Ciò che mangiamo influisce direttamente sulle nostre funzioni cognitive. Per favorire la concentrazione, bisogna evitare i cibi lavorati e quelli ricchi di zucchero e grassi dannosi, provando invece a integrare nella dieta pesci oleosi come il salmone e la trota, uova, mirtilli, noci, avocado e spinaci, tutti alimenti che supportano la salute del cervello. Una dieta equilibrata fornisce al cervello i nutrienti necessari per funzionare al meglio e mantiene stabili i livelli di energia durante tutta la giornata.

L’attività fisica regolare, d’altra parte, migliora la salute fisica e la concentrazione. L’esercizio fisico contribuisce a rilasciare in circolo endorfine e serotonina, responsabili del buon umore, e la diretta conseguenza è un aumento dell’energia che dà una motivazione in più per impegnarsi sul lavoro.

Evitare il multitasking

Contrariamente a quanto si pensa, fare più cose contemporaneamente riduce drasticamente la nostra efficacia. Quando cerchiamo di svolgere più compiti contemporaneamente, il cervello non divide semplicemente la sua attenzione in parti uguali ma passa rapidamente da un compito all’altro, effettuando continue transizioni tra attività che impiegano uno sforzo cognitivo e portano a una notevole riduzione dell’attenzione e della concentrazione dedicate a ciascun compito.

Dedicarsi a un’attività alla volta, invece, permette di lavorare con maggiore profondità e qualità. Suddividere i compiti complessi in sotto-obiettivi più piccoli aiuta a mantenere alta la motivazione e a non sentirsi sopraffatti.

Gestire lo stress quotidiano

La gestione e il controllo dello stress hanno un impatto diretto sull’apprendimento, e recenti studi hanno stabilito una connessione diretta tra creazione e velocità di connessione dei neuroni e livello di cortisolo, ormone spesso associato allo stress. Quando i livelli di cortisolo rimangono elevati per periodi prolungati, il cervello fatica a mantenere l’attenzione e la memoria subisce interferenze significative.

Imparare a riconoscere i segnali dello stress e adottare strategie per gestirlo è essenziale. Pause regolari durante la giornata lavorativa, momenti dedicati al rilassamento, attività piacevoli al di fuori del lavoro: sono tutti elementi che contribuiscono a mantenere un equilibrio psicofisico favorevole alla concentrazione. Stabilire confini chiari tra vita professionale e personale aiuta a preservare le energie mentali e a evitare il burnout.

Vuoi lavorare sulla tua concentrazione?

La capacità di mantenere l’attenzione è diventata una risorsa preziosa in un mondo che ci bombarda costantemente di stimoli.

Nel mio studio a Pescara posso aiutarti a sviluppare strategie personalizzate per migliorare la tua capacità di concentrazione, sia in ambito lavorativo che personale. Attraverso un percorso mirato, lavoreremo insieme sugli aspetti che influenzano la tua attenzione e troveremo le tecniche più adatte alle tue esigenze specifiche.

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